Marito consenziente.

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Marito consenziente.
Qualche anno fa mia moglie Sissi lavorava presso un negozio d’abbigliamento.
Noi eravamo da circa 2 anni sposati e lei mi raccontava spesso di clienti o fornitori che provavano a invitarla fuori a bere qualcosa.
Una sera mi disse che un calciatore che militava nella squadra della nostra città le aveva fatto dei complimenti, sembrava eccitata dalla situazione e dalla persone.
Le dissi di stare al gioco, se voleva.
Dopo una decina di giorni il calciatore tornò e si fece più audace con lei, in piedi davanti a lei, si avvicinò per parlarle.
Mentre le faceva i soliti complimenti le disse di guardare l’effetto che starle vicino faceva al suo uccello e lei notò un rigonfiamento notevole sotto i pantaloni.
Se credi sia finto tocca- le disse. E lei mise la mano sul suo pacco notando la consistenza e la misura.
Lui le disse che poteva aspettarla dopo il lavoro, che se avesse voluto conoscere meglio il suo uccello bastava che lo chiamasse al cellulare.
Le lasciò un biglietto da visita e se ne andò.
A pranzo mi raccontò dell’accaduto e io la incoraggiai a fare ciò che desiderava.
Lei uscendo mi disse che ci avrebbe pensato, mi avrebbe telefonato nel pomeriggio.
Verso le 17 mi telefonò.
Mi disse che era curiosa di vederlo quel cazzo e che si fermava fuori con lui.
Mi disse dove si sarebbero incontrati .
Non seppi resistere .
Mi fermai con la mia auto a pochi metri dal bar che avevano scelto per bere un aperitivo.
Vidi la sua auto.
Dopo poco li vidi uscire e andarsene con le loro auto.
Lei passando di fianco alla mia auto mi sorrise. Li seguii.
Si fermarono in un parcheggio fuori città. Io tirai dritto, scesi dalla mia macchina e a piedi mi avvicinai da un piccolo campo e arrivai al parcheggio.
Loro erano fuori, in piedi, a chiacchierare.
Era estate ed essendo le 20,10 il tutto si vedeva benissimo.
Io ero a una ventina di metri, nascosto da arbusti.
Dopo pochissimo lui le sollevò la gonna di s**tto e le infilò la lingua in bocca.
Vedevo il culo della mia lei esposto e lui che la limonava con foga.
Poi i due salirono in auto , i finestrini erano aperti.
Non vedevo quasi nulla ma a un certo punto la sentii urlare.
La stava scopando.
Conosco le sue urla e sapevo che stava godendo.
Sentivo nettamente il suono di schiaffi e lui che le urlava – sei una troia!
Poi ,dopo qualche minuto di silenzio, la sentii di nuovo urlare-
Poi le parole di Sissi che supplicava lui di non metterlo in culo!
Mentre lei urlava vedevo lui che cavalcava e la insultava.
Troia ,vedrai che ti piacerà anche nel culo!
La sentii emettere un urlo a****le e capii.
Anche lui urlava. Ti sborro nel culo troia.
Per paura di essere scoperto me ne andai e tornai a casa.
Passò un’ora e lei ancora non era tornata. La chiamai al cellulare e lei rispose con la voce molto alterata.
Torno tra un poco,
Tornò dopo tre ore, quasi non camminava, era sporca dovunque.
Mi disse soltanto- che gran cazzo che ho preso.
Da allora non lo ha più rivisto, ha cambiato lavoro, ma ogni tanto mi racconta la serata e io ogni volta mi ritrovo eccitato come un Cornuto.

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