Tommy sulle Dolomiti – Capitolo 9

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Tommy sulle Dolomiti – Capitolo 9
Capitolo 9

Tommy e Lorenzo si vestirono ed andarono all’ascensore, quando furono dentro si presero per mano e non si accorsero neppure quando si avviò tanto era piacevole la sensazione. Quando arrivarono al loro piano slacciarono le mani, scesero e si diressero verso la porta della stanza di Tommy, il ragazzo aprì e la stanza era vuota.
Entrarono e si chiusero la porta alle spalle, Tommy era davanti a Lorenzo e si girò per affrontarlo. Il suo amico si avvicinò e gli gettò le braccia al collo. Si strinsero, aprirono le labbra e si baciarono delicatamente sulla bocca, poi più profondamente, e poi molto profondamente, le loro lingue scivolarono nella bocca dell’altro. Contemporaneamente avvolsero le braccio intorno al corpo dell’altro e si accarezzarono natiche, schiene ed ogni altra parte, strusciandosi gli inguini mentre si baciavano.
Alla fine si separarono.
“Sei sicuro che i tuoi genitori non saliranno?” Chiese Lorenzo. Il ricordo del pericolo corso poco prima quando sua mamma era quasi entrata nella stanza mentre erano nudi e coperti di sborra, lo rendeva nervoso.
“Non penso ma non posso essere completamente sicuro.”
“Bene, allora guardiamo la televisione. E’ meglio. D’altra parte quante volte uno può schizzare in un giorno?” Lorenzo andò a sedersi sul sofà dall’altra parte della stanza. Tommy accese la televisione ma a volume non troppo alto in maniera di poter sentire se i suoi genitori mettevano la chiave nella serratura.
Stavano trasmettendo un programma per adolescenti e sullo schermo c’era un bel sedicenne.
“Penso che sia veramente carino.” Disse Tommy sedendosi vicino all’amico.
“Anch’io lo pensavo, ma non dopo aver conosciuto te. Ora ci sei solo tu.” Lorenzo lo guardò e sorrise. Non faceva complimenti, ci credeva, Lorenzo viveva le sensazioni del momento e, per ora, nella sua vita c’era solo la vicinanza con Tommy.
L’amico arrossì, poi mise un braccio intorno alle spalle di Lorenzo e lo tirò contro di sé. Lorenzo scivolò sul sofà verso Tommy e gli si accoccolò vicino.
“Anche se non possiamo scopare possiamo sempre baciarci” Disse Tommy e tirò l’amico a se con la mano intorno al suo collo. Lorenzo girò la faccia in su verso le labbra aperte dell’amico e si baciarono. Questa volta fu lungo, lento e dolce; assaggiarono ogni centimetro della bocca dell’altro e gustarono ogni goccia della saliva dell’altro.
Tommy interruppe il bacio e tenne Lorenzo contro di sé, poi rimasero seduti vicini guardando la televisione e godendo della vicinanza. Per più di un’ora rimasero così senza parlare, baciandosi di tanto in tanto e strofinandosi l’un l’altro.
C’era passione, ma era tenuta sotto controllo, avevano raggiunto un nuovo senso di conforto dal loro stare insieme.
I due ragazzi stavano pressoché sonnecchiando quando sentirono il raschiare della chiave nella porta. Rapidamente si alzarono e si separarono sul sofà mentre la porta si apriva ed entravano i genitori di Tommy. Il ragazzo si passò le dita tra i capelli disordinati e guardò sua madre e suo padre.
“Ciao mamma. Ciao papà. Questo è Lorenzo. Sua mamma ha detto che vi conosce.”
“Ciao Tommy. Ciao Lorenzo, piacere di conoscerti. Sì, conosciamo bene tua mamma da altre convention. Ragazzi come è andata la giornata?”
“Super!” Rispose Tommy: “Siamo andati in giro e ci siamo divertiti. Anche Michele e Luca sono qui coi loro genitori, hanno una macchina e andranno al cinema in città. Ci hanno detto se vogliamo andare con loro. Possiamo, per favore?”
“Beh, non so, è piuttosto ghiacciato là fuori… “ La madre di Tommy era incerta.
“Oh, dai, lasciali andare.” Disse suo padre: “La città non è lontana e quei due sono bravi autisti, sanno guidare con ogni genere di tempo.”
“Bene, ok, ma Lorenzo devi chiedere il permesso a tua madre.”
“Sicuro, glielo chiederò a cena.”
Lorenzo guardò Tommy ed i due ragazzi sorrisero, avevano la sensazione che sarebbe stata una bella serata.

La madre di Lorenzo non ebbe obiezioni, comunque i partecipanti alla conferenza sarebbero stati occupati con cena e ricevimento fino alle 22. I ragazzi avrebbero cenato con gli altri figli dei dottori.
Lorenzo e Tommy si incontrarono un ora più tardi con Michele e Luca, indossavano tutti sweatpants, felpa e caldi parka. Si ammucchiarono nella macchina di Luca che era una grande station wagon che era stata di suo padre finché lui non aveva comprato un BMW. I due ragazzi più grandi si sedettero davanti ed i due più giovani dietro. Fuori stava arrivando il buio.
“Non avete ancora visto ‘I ragazzi perduti’?” Chiese Luca ai due sul sedile posteriore.
“Sì, io sì.” Rispose Tommy e Lorenzo accennò col capo.
“Bene, anche noi.” Disse Michele e guardò nello specchietto retrovisore i due di dietro: “Direi che è inutile che andiamo al cinema, anche se diremo che ci siamo stati.”
“Cosa andremo a fare invece?” Chiese Lorenzo confuso ma non preoccupato.
“A scopare, direi.” Gli rispose Luca: “Appena abbiamo visto voi due insieme, abbiamo capito cosa sarebbe successo. Avevate sperma asciutto intorno all’ombelico e sembrava che voleste rimanere soli nell’idromassaggio. Comunque non preoccupatevi, Michele ed io siamo innamorati da 4 anni ed abbiamo cominciato ad una convention medica come questa frequentata dai nostri genitori.” Lui mise una mano dietro il collo di Michele e cominciò a strofinarglielo delicatamente. Michele mise la sua mano su quella del suo innamorato e la tenne lì.
“Pensa a guidare, stupido” Disse Michele a Luca: “Le strade sono messe male, se vuoi un contatto, apriti la patta e ti farò un pompino. Poi potrai concentrarti sulla guida.”
I due ragazzi risero ed i due di dietro arrossirono confusi.
“Non preoccupatevi, ragazzi” Li riassicurò Luca: “Non scoperemo con voi, vogliamo solo condividere una sera. Siamo stanchi di avere intorno ragazzi etero, vogliamo passare un po’ di tempo con altri ragazzi gay.”
“E chi vi dice che siamo gay?” Chiese Lorenzo e Tommy accennò col capo.
“Beh, voi siete troppo giovani per esserne sicuri” Rispose Michele: “Ma se quello che ho visto è un indizio, voi siete innamorati uno dell’altro. E poiché siete due maschi, penso siate omosessuali. E quindi ‘gay’ vuol dire omosessuali, almeno per ora. Potrete cambiare ed essere interessati alle ragazze più tardi.”
“Non io, mai!” Disse Lorenzo ed abbracciò con forza Tommy: “Io non voglio ragazze, io voglio Tommy.”
Anche Tommy l’abbracciò ed accennò col capo.
“Allora parcheggiamo da qualche parte.” Disse Luca.
“Merda, fa troppo freddo per fottere in macchina.” Michele diede di gomito a Luca “Cerchiamo un motel, pagherò io. I due ragazzi lo meritano.”
“OK!” Disse Luca guidando.
Lorenzo e Tommy si guardarono l’un l’altro, qualunque cosa stesse per succedere ora erano coinvolti. Non c’era uscita.
Erano un po’ nervosi, ma anche felici; erano insieme a due ragazzi più vecchi che volevano che facessero sesso insieme. Non ci sarebbe stato bisogno di nascondersi quella sera, nessuna preoccupazione che qualcuno li potesse vedere. Tommy circondò Lorenzo con un braccio, lo tirò stretto a sé e proseguirono per circa 8 chilometri finché Luca non entrò nel cortile di un motel, si fermò in uno spazio di parcheggio di fronte ad una stanza, scese dalla macchina ed aprì la porta.
“Ehi, non capisco.” Disse Lorenzo al ragazzo che stava entrando.
“Abbiamo affittato questa stanza quando siamo venuti qui precedentemente. Noi abbiamo il vostro stesso problema di privacy.” Disse Michele: “Ma io ho una carta di credito ben valida.”
“Abbiamo affittato questa stanza per il fine settimana e ci veniamo quando ne abbiamo voglia. Abbiamo sciato tutti i giorni ma solo per una parte della mattina, per il resto abbiamo fatto sesso.” E il ragazzo più anziano rise mentre chiudeva la porta della stanza dietro di loro.
La stanza era una semplice stanza di motel, un letto matrimoniale, un armadio ed una tv. Le luci non erano molto forti e non era lussuoso o piacevole come al loro hotel. Ma aveva un vantaggio: privacy.
“Non dovete fare troppo rumore quando venite perché i muri non sono molto spessi, ma d’altra parte non c’è nessun altro in questo dannato motel.” Rise Michele: “Solo state un po’ attenti, ok? Dopo tutto hanno la mia carta di identità.”

Michele e Luca, con la familiarità di innamorati da lungo tempo, si spogliarono, si sdraiarono sul letto e cominciarono a baciarsi, spompinarsi e scambiarsi tutti quei vezzeggiamenti erotici che avrebbero condotto presto all’orgasmo. I due ragazzi più giovani non sapevano cosa fare, così rimasero a guardare.
Luca smise di baciare Michele e li guardò.
“Così non va, ragazzi. Siamo qui per divertirci. Spogliatevi e venite a letto, c’è spazio per tutti e quattro e non ci daremo fastidio. Noi ci vogliamo l’un l’altro e voi ragazzi vi volete l’un l’altro. Condividiamo stanza e passione. Forse vi ecciterà vederci fare cose che non avete ancora provato.”
Lorenzo non ebbe bisogno di un altro invito, si spogliò e si sdraiò sul letto dove gli altri due avevano smesso la loro attività per a guardare i due bei ragazzi. Tommy vide il suo innamorato nudo e liberato dalle sue inibizioni dalla passione crescente. Si spogliò anche lui e si sdraiò sopra il corpo di Lorenzo. Si strinsero, cominciarono a baciarsi e muoversi uno contro l’altro.
Michele e Luca sorrisero e ritornarono alle loro attività. Ben presto vi furono quattro ragazzi con quattro cazzi duri, quattro bocche affamate, quattro peni bagnati e leccati, quattro buchi del culo bagnati e leccati e quattro carichi di sborra sparati. Le due coppie avevano preso la posizione del sessantanove e stavano avvicendandosi a succhiare l’uccello e leccare il culo. Lorenzo e Tommy tenevano d’occhio i ragazzi più anziani sperando di imparare cose per aggiungere piacere al loro fare sesso.
Improvvisamente tutti i quattro ragazzi misero le loro bocche sul cazzo dei loro partner e cominciarono succhiare veramente. Era chiaro a tutti che c’era una nuova elettricità nell’aria e che tutti loro stavano per schizzare un carico di sperma contemporaneamente. Con bassi lamenti prima Tommy, poi Luca, poi Michele e poi Lorenzo cominciarono a pompare sperma fuori dalle fessure aperte della punta dei loro peni e nelle bocche affamate di sborra dei loro partner.
La combinazione di profumo, gusto e rumore della sborrata resero ancora più eccitati i ragazzi, anche i più anziani sentirono l’elettricità e la magia che circondava l’accoppiamento di Tommy e Lorenzo.
L’aria nella stanza era così piena dell’attività dei due che a nessuno dei ragazzi diminuì l’erezione dopo l’eiaculazione e, nonostante i massicci carichi già sparati, le loro prostate e palle erano cariche di caldo seme e già stavano generando lo sperma per il prossimo orgasmo.
C’era qualche cosa quasi soprannaturale nella fonte di energia per eiaculare che sembrava circondare Tommy e Lorenzo, e Michele e Luca ne erano presi.
Michele era sotto Luca, ed i due ragazzi tolsero le bocche dal pene dell’altro e si girarono per essere faccia a faccia. Luca cominciò a baciare e leccare la faccia e la bocca di Michele che, eccitato oltre ogni dire, alzò le gambe intorno al torace dell’amico, presentandogli il suo buco del culo vulnerabile, aperto ed in attesa. I due ragazzi erano abituati a scopare ma mai così presto dopo un pompino e mai con questa urgenza, questa forza e questa durezza. Era come se la sensazione che Tommy e Lorenzo avevano sentito quando Lorenzo, quella mattina, aveva infilato la lingua nel buco caldo di Tommy li avesse elettrizzati per l’esperienza, era come se gli altri due ragazzi fossero presi da fuoco che li bruciava.

Il pene duro di Luca spingeva contro il retto di Michele che si aprì come un fiore a primavera al sole dopo la pioggia con le api che ronzano intorno. Il buco di Michele era aperto per ricevere il massiccio attrezzo di Luca. Se non fosse stato così aperto, il cazzo di Luca, pulsante per l’incredibile afflusso di sangue, avrebbe lacerato in due il suo innamorato. Una corrente li stava attraversando, una corrente penetrata in loro attraverso Lorenzo e Tommy, ma ora era dentro di loro.
Il buco di Michele aperto, largo, rilassato, accolse facilmente il grosso attrezzo dell’amico che scivolò dentro come se fosse unto, completamente, arrivando alla prostata del ragazzo e poi ulteriormente, fino a che la radice raggiunse il bordo del buco e le natiche carezzarono le palle dell’altro così piene di sperma da essere il doppio del solito.
Poi ambedue smisero di muoversi e si girarono verso gli altri due ragazzi che li stavano fissando affascinati ed ammutoliti. Lorenzo e Tommy avevano visto la verga di Luca gonfiarsi ad una dimensione inumana, le sue palle gonfiarsi ed il buco di Michele aprirsi ed ingoiare il pene del suo innamorato. Erano abbracciati e quella corrente, nata dal loro abbraccio precedente, li avvolse.
“Fate quello che ci avete visto fare.” Dissero loro i due ragazzi, contemporaneamente ma come fossero una sola persona.

Lorenzo scivolò sotto il corpo di Tommy ed alzò le gambe intorno al torace dell’amico come aveva visto fare a Michele. Un caldo soffio d’aria sembrò soffiare su di loro proveniente da luoghi misteriosi ed il cazzo di Tommy si gonfiò, più grosso, più grosso, congestionato di sangue, finché non fu grosso come quello di Luca anche se era più giovane e meno sviluppato. Le sue palle erano gonfie di sperma e la prostata, profonda nel suo buco del culo, cominciò a pulsare di fluido, in attesa di contrarsi e spararlo fuori.
Le gambe di Lorenzo erano avvolte intorno al torace del suo innamorato ed il suo buco vergine aprì la sua gemma, dando il benvenuto al fiore della cappella di Tommy.
Il buco di Lorenzo si spalancò… e l’uccello di Tommy vi spinse contro e ne fu lentamente ingoiato, scivolando sempre più profondamente nel caldo e comodo spazio del sedere dell’amico finché non fu seppellito fino alla radice, la cappella strofinò contro la prostata profondamente nel sedere di Lorenzo, le palle contro la curva delle natiche.

I due ragazzi inculati ce l’avevano anche loro straordinariamente duro, i loro peni erano pigiati contro la pelle morbida della pancia e dell’ombelico dei loro partner, scivolando come se fossero
lubrificati contro quell’area che presto sarebbe stata coperta di caldo sperma che sarebbe sprizzato fuori. I quattro ragazzi ora erano un solo organismo, una combinazione di quattro individui che da due coppie diventano un quartetto. Anche senza toccarsi le due coppie avevano lo stesso ritmo, inspirando ed espirando insieme, ogni coppia congiunto per le labbra col bacio; alle anche ed inguine coi peni contro le pance ed al buco del culo coi peni che fottono profondamente.
Il ritmo dell’inculata seguiva una musica che viene da lontano, nel tempo e nello spazio.
I peni scivolavano dentro e fuori dei buchi del culo pronti, carezzando ed essendo carezzati, scopando ed essendo scopati, baciando ed essendo baciati, scopando, carezzando, strofinando.
I quattro ragazzi vennero precisamente nello stesso momento, non una frazione di secondo prima o dopo. I quattro eiacularono precisamente lo stesso ammontare di sperma.
I due ragazzi contrassero i loro sederi nello stesso momento, accettando e mungendo i fiotti di sperma dai peni dei loro innamorati precisamente della stessa intensità e precisamente allo stesso ritmo. I loro cazzi sprizzarono simultaneamente, schizzando precisamente lo stesso carico sopra gli stomachi stretti precisamente nello stesso modo e con la stessa pressione.
Le eiaculazioni durarono per precisamente lo stesso tempo per tutti e quattro i ragazzi, ed era un tempo molto lungo, con molti fiotti.
Poi tutto finì. Ma non completamente. Dovevano alzarsi, pulirsi e vestirsi. Dovevano tornare al loro albergo, alle loro stanze coi genitori, e questo sarebbe stato molto duro farlo per loro.
Ma sarebbero sopravvissuti e sarebbero ritornati alla stanza di motel il giorno seguente. Non avevano alcun desiderio di cambiare partner, o di farlo “tutti insieme.” La magia proveniva dalle due coppie come coppie e poteva bastare.

“Ti amo, Tommy!” Disse sottovoce Lorenzo al suo innamorato.
“Anch’io ti amo, Lorenzo.” Rispose Tommy.
“Ti amo, Michele!” Disse Luca per la prima volta dopo molto tempo.
“Ti amo, Luca!” Disse Michele, convinto.
Quella sera nessuno parlò più, non era più necessario dire niente quella sera, le loro unioni erano cementate, per sempre. La magia era rientrata nel mondo dei ragazzi.

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