Le sporche fantasie di Laura

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Le sporche fantasie di Laura

Con mia moglie Laura c’è sempre stata una perfetta sintonia sotto l’aspetto sesso.
Fin dal primo momento abbiamo condiviso una passione travolgente con molta fantasia e alcuni giochetti, ma sempre limitati a noi due. Poi una sera, durante una travolgente scopata e mentre le stavo facendo ingoiare il suo vibratore preferito mentre la cavalcavo con passione, le diedi della gran troia e le chiesi quanto le sarebbe piaciuto succhiare un cazzo in vera carne. La risposta fu entusiasticamente positiva e finita la chiavata mentre ci rilassavamo sfiniti e sudati, tornai sull’argomento che, pur s**tenandomi una certa gelosia, non potevo negare che mi eccitasse moltissimo. Ne parlammo serenamente, a lungo, poi, dopo averci brindato, decidemmo di cercare su internet un club privè che ci sembrasse di nostro gradimento e, trovatolo, di dedicare la serata del giorno dopo alla sperimentazione di questa nuova esperienza.
La sera sucessiva era un sabato, mangiammo qualcosa a casa, poi cominciammo a prepararci: io mi vestii in modo sufficentemente elegante, Laura in maniera molto attraente e sexy, direi quasi irresistibile, ci facemmo coraggio con un buon drink e poi uscimmo.
Alle undici di sera Milano era quasi deserta pur essendo un sabato sera di metà inverno. In macchina eravamo silenziosi, chiaramente emozionati, mentre ci dirigevamo in direzione di un club in Melchiorre Gioia.
Parcheggiammo nei pressi, e suonammo al campanello. Entrammo e dietro una porta a vetri una scala a scendere illuminata di verde e rosso ci condusse all’ingresso.
Un distinto uomo sulla cinquantina ci salutò gentilmente, si preoccupò dei nostri soprabiti, ci chiese di compilare la tessera del club, pagammo (se ben ricordo) 60 euro e ci consegnò 4 preservativi augurandoci buon divertimento.
Ero tesissimo e credo che Laura lo fosse quanto e più di me.
La sala pareva vuota, ma in realtà notammo alcune coppie che chiaccheravano nel buio dei separé. Andammo verso il bar e ordinammo, a una disinvolta barista sicuramente sudamericana, 2 gin tonic e ci sedemmo agli alti sgabelli.
Quattro chiacchere, molta tensione, intanto la sala lentamente andava riempiendosi anche di alcuni uomini soli.
Partì una musica da discoteca e le luci della piccola pista cominciarono il classico lampeggìo da disco.
Proposi a Laura di andare a ballare sola; io l’avrei guardata da un separé a pochi metri dalla pista. Sembrò titubante, ordinammo altri due drink, Laura diede un lungo sorso al moito gelato, mi guardò con un sorriso malizioso e se ne andò in pista mentre io mi accomodavo con i nostri drink sul divano.
Cominciò a ballare da sola, lentamente, in maniera seducente, vedevo chiaramente che cominciava a prendere confidenza con la situazione. Le sue lunghe gambe, valorizzate da gli alti tacchi, rilucevano sotto la minigonna. La cas**ta di capelli biondi ondeggiava ritmicamente, mentre il generoso seno si muoveva liberamente sotto la camicetta generosamente scollata.
Ero eccitatissimo; era bellissima.
Bastarono pochi minuti e due uomini le si avvicinarono ballando anche loro.
Cominciò uno scambio di occhiate, di sorrisi.
Le furono sempre più vicini, fino a quando il più intraprendente dei due le mise una mano sui fianchi, la fece girare e la baciò appassionatamente in bocca.
Mi si accapponò la pelle, mi si gelò il sangue, ero impazzito di gelosia, ma travolto da un’eccitazione che non avevo mai provato in vita mia.
Laura era fantastica fra le braccia di quello sconosciuto che aveva preso a toccarla in mezzo alla pista. Le sbottonò la camicetta e le sue tette uscirono turgide incontro alle mani dell’uomo. E anche il secondo prese coraggio; a sua volta la baciò stringendole il seno. era una scena meravigliosamente eccitante.
Laura prese la mani dei due e, a seno scoperto, li prese per mano e li condusse al mio separé.
Non ci furono presentazioni; io rimasi leggermente stacccato da loro mentre Laura si sedette al centro e aprì la patta dei pantaloni dei due che erano in piedi davanti a lei.
Ne tirò fuori i duri cazzi che prese saldamente in mano e, a turno cominciò a sbocchinarli fino in fondo, succhiando avidamente e lasciando fili di saliva sulle cappelle.
Ogni tanto mi guardava sorridendo, mentre spompinava avidamente e gli uomini le palpavano con furore le mammelle.
Sborrarono quasi contemporaneamente, in maniera incontrollata, bagnandole il viso, la bocca e le tette. Laura succhiò fino all’ultima goccia, ripulì i cazzi e, mentre si asciugava il volto e il seno con dei fazzolettini venne verso di me.
Mi baciò con ardore mentre il suo seno si schiacchiava su di me. Sapeva di sperma e la cosa, anzichè disgustarmi, mi piacque moltissimo.
Mi tirò fuori il cazzo e cominciò a sbocchinarmi come forse non aveva mai fatto. Stavo godendo di lei come non mi era mai capitato e mentre impazzivo di piacere vidi la figura di un ragazzo dietro di lei che stava togliendosi i pantaloni, tirò fuori un cazzo duro e potente, si mise il preservativo, e, senza che lei lo vedesse in volto,la penetrò violentemente da dietro. Sentìì la bocca di Laura stringersi sul mio cazzo mentre mugolava di piacere sotto i colpi dell’uccello dell’uomo. Bastarono pochi minuti e la sentii venire mentre mi sussurrava che stava godendo come una troia; bastò sentirle dire quello, che le sborrai in gola tutto lo sperma che avevo in corpo, mentre il ragazzo tirò fuori il suo cazzo dalla figa di Laura, si tolse velocemente il preservativo e le sborrò, con lunghi fiotti, sulla schiena.
Passarono alcuni minuti di vuoto fisico e mentale assoluto.
Laura si rimise in sesto alla meno peggio e se ne andò in bagno a pulirsi. Dopo qualche istante feci lo stesso anch’io.
Mentre mi lavavo e rinfrescavo il volto senti il rumore ritmico di una porta che batteva. Era l’inconfondibile suono che si provoca facendosi una scopata appoggiati a una porta semichiusa.
Non resistetti; entrai nel bagno delle donne.
Laura di pecora era sbattuta come l’ultima delle mignotte dal padrone del locale, quello che sorridente e con modi gentili ci fece entrare.
Mi guardò stremata e godente fino a quando si girò per ingoiare lo sperma di quello.
Finimmo la serata al bar sorseggiando il drink offertoci dal proprietario, sfiniti, felici.
E’ stata l’inizio della nostra nuova vita coniugale.

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