CONFESSIONI DI UNA MILF 7- 20 ANNI FA

Anal

CONFESSIONI DI UNA MILF 7- 20 ANNI FA
passarono i giorni e i mesi estivi,arrivò settembre e portò con se un vento di malinconia.Manuel era partito,sentivo la sua mancanza,il volermi bene a modo suo e le sue attenzioni;incredibile come quel ragazzo fosse riuscito a sciogliere il pezzo di granito che era diventato il mio cuore.era nato come un desiderio carnale,ma dietro alla sua bellezza avevo trovato una bellezza ancora più grande.
gli amanti che avevo trovato negli ultimi tempi prima di lui avevano lasciato il tempo che trovano,ora mi sentivo libera,libera e sola.

era domenica mattina e decisi di passare la mattinata passeggiando per le vie del centro,indossai i miei occhiali da sole scuri affondai le mani nel mio soprabito e camminai con la testa bassa,rimuginando nei miei pensieri.mi fermai a guardare varie vestrine ma l’unica cosa che riuscivo a vedere era la mia immagine riflessa.l’immagine di una donna di 44 anni,rossa di capelli che le arrivavano alle spalle,occhiali per nascondere lo sguardo ai passanti,e il sorriso beffardo di chi ha raggiunto la sua stabilità.

camminai a lungo godendomi il sole in faccia finchè non sentii qualcuno pronunciare il mio nome
-Teresa Salvemini…-
mi voltai e vidi un’uomo di almeno 60 anni,brizzolato alto sull’1.80,un sorriso a 32 denti e la sicurezza di sè che si notava ad ogni suo passo verso di me.
-Teresa,come stai…ma mi hai riconosciuto-
come avrei potuto non farlo,il professor Braglia,mio docente universitario,erano minimo 20 anni che non lo vedevo,dal giorno della mia laurea ed ebbe l’effetto di far tremare il mio cuore.erano passati tanti anni,in confronto a lui mi sentivo pur sempre una bambina.
-come potrei non riconoscerla professore…come sta?
-io me la cavo bene,sono in pensione da qualche anno..ma tu..tu sei uguale a 20 anni fa..-
-beh..non esageri ora..le offro un caffè venga-

passammo il resto della mattinata a chiacchierare di come la vita fosse trascorsa in tutti quegli anni,e non potevo non notare che il professor Braglia aveva mantenuto intatto il suo fascino.i suoi capelli ricci ora quasi del tutto bianchi,gli occhi azzurrissimi e penetrarti e quel suo fisico ancora atletico lo rendevano ai miei occhi ancora appetibile.
passammo almeno 2 ore a parlare poi ognuno prese la sua strada.

tornai a casa,feci una rilassantissima doccia,massaggiavo il mio corpo con la schiuma e lasciai che l’acqua scivolasse lungo la mia faccia e scorresse giù a sciaquare il mio corpo;nel frattempo ripensavo al professore,ai bei tempi andati.
mi preparai una tisana a mi affondai nel divano rannicchiandomi in un angoli,e il quel preciso momento cominciai a rivivere quell’esperienza.

avevo 20 anni,primo anno di corso,ripensai al mio corpo più snello nelle forme,il mio seno più alto e più sodo,imiei capelli che arrivavano giù alla schiena,e le migliaia di lentiggini che avevo in viso.
il professor Braglia era uno splendido quarantenne,spalle larghe,fisico asciutto e faceva innamorare tutte le ragazze del corso;quel giorno ci trovammo nel laboratorio di chimica organica da soli,mi aveva scelta per una ricerca molto importante;lavoravamo fianco a fianco e il suo profumo mi inebriava tutta fu così che sbadatamente mi tagliai con non ricordo cosa..
-ahi…-urlai
-che ti sei fatta,fa vedere.-
usciva sangue da un polpastrello,niente di grave…ma subito scoppiai in lascime..
-dai non è niente,vieni quì che ti metto una medicazione-
mi asiugai le lacrime e porsi la mia mano al professore;la prese me la carezzò e poi si infilò il mio dito in bocca ed iniziò a succhiarmi il sangue.
rimasi scioccata.lo vedevo leccare e poi succhiare il mio dito,poi lo baciò. rimasi fermasenza parlare ad osservarlo mentre un leggero fuoco prendeva consistenza dentro di me.
continuò a baciarmi la mano premendomi la ferita per non lasciar uscire altro sangue..ma ormai non ne usciva più.
-Teresa,sei bellissima..ma scusami non so cosa mi è preso-
non riuscìì a dire niente,lo guardavo solo con uno sguardo estatico;fu allora che lui capì che non doveva scusarsi ma che quelle carezze mi avevano eccitato.
mi prese in quelle sue braccia forti e mi abbracciò a lungo
-sei un tesoro Teresa,bellissima,mi fai impazzire-
mi baciò tutta,ed io assecondavo i movimenti ritmici della sua bocca e della sua lingua;riuscivo solo ad emettere leggeri mugulii.
prese a toccarmi le tette nascoste dal dal dolcevita che arrivava fino al collo
-oh Teresa,che donna..-
ora mi palpeggiò il culo infilando una mano dentro a jeans cercando di toccare la carne nuda..
-oh che sederino,è freddo lo sai..-
-oh prof…-riuscìì a dire–
-ssshhhh-fece lui
mi tolse il dolcevita liberando le mie tette chiuse nel reggiseno
-oh mio Dio Teresa,le tenevi nascoste..è come minimo una quarta-
ne tirò fuori una e massaggiò il capezzolo duro come un chiodo
-ora te lo succhio..-
-oh faccia piano prof….mmmmhh….-
mi eccitavo sempre più,presi a massaggiargli i ricci e mi appoggiai al banco del laboratorio;lui mi sbottono i jeans e iniziò a cercare la mia fighetta con le dita.
la trovò e mi masturbò con un dito;dopo che ebbe estratto la mano dai jens prima l’odorò..
-oh che figa profumata Terry-
poi la leccammo insieme.

-inginocchiati-mi disse
eseguìì i suoi ordnini,lo vedevo da sotto stagliarsi davanti a me.si abbassò i pantaloni e tirò fuori il cazzo,durissimo,umido,la cappella rossa che stava già per esplodere.
-succhia..sai come si fà?-
aprìì la bocca e rimasi ferma
-ecco così..-
me lo appoggiò in bocca,e mi sentìì riempita dalla sua mazza,la pelle morbidissima,la cappella che sfregava contro la gola e i suoi peli pubici che mi davano fastidio al naso.
-ora vai avanti e indietro,piano Teresa…ecco brava…
presi a muovermi lentamente seguendo le sue istruzioni,mi accompagnò con la mano facendo una leggera pressione alla nuca
-brava,brava,diventerai una gran pompinara-
mi fece aumentare l’andatura della testa..cominciava a riemopirsi la bocca di saliva e cominciai a sentire le mascelle che si stancavano
lo tirai fuori e presi fiato…
-aahhhh-
-leccalo tutto TERESA..anche i coglioni-
mo appoggiò le palle in bocca masturbandosi il cazzo;avevo la saliva che mi scorreva lungo il petto
-vieni quì…-
mi spinse tutto il cazzo in bocca e mi premetto contro il suo ventre
-mi fai morire con questi occhioni Teresa…e con questi capelli rossi..ahhhhh..ti voglio sfondare piccola..
-NO-gridai…-prof la prego sono vergine..-
-oh cazzo..non possiamo allagare di sangue quì-disse.
allora mi prese mi abbassò i pantaloni fino alle ginocchia,poisi mise dietro di me
-te metto tra le gambe-
mi abbassò anche le mutandine e infilò il cazzo tra le cosce elo fece sfregare contro la fica
-ecco Teresa,senti l’attrito sulle labbra della fica?-
il cazzo che mi sfregava sulla fica mi dava un’immensa sensazione di piacere,ero in preda ad un’orgasmo e venni sul suo cazzo lubrificando le gambe
lui mi strizzava i capezzoli e mi mordeva il collo,mi passava la lingia nelle orecchie
-oh Teresa..mi fai venire lo stesso..oh..ti sfonderò stanne cerca..troietta…
-si..si..prof…continuì…
-sei la mia allieva prediletta..ohhhh..ohhhh eccola quà Teresa…sborro…-
arrivò tra le mie gamba allagando il pavimento..un fiume di sperma..
-oh Teresa..scusami..non mi sono trattenuto..sei fantastica.-

ritornai in me dopo quella full immersion nei ricordi.avevo le mutandine bagnate come le mie cosce quel giorno.

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